Lavoro con i ragazzi da ..prima di diventare psicologa, con il teatro e l’espressione corporea prima, con la bioenergetica poi, sempre nell’ottica di costruire uno spazio di ascolto e comprensione di sé a misura loro, in un momento difficile e per certe cose devastante come l’adolescenza.
Devastante perchè scardina tutte le idee e i punti fermi fino a quel momento per costruire la propria particolare ed unica identità.
È un passaggio forte, per chi lo vive e per chi ci vive insieme.
È un passaggio obbligato per arrivare ad essere l’uomo e la donna adulti con le proprie gambe per andare nel mondo…. c’è bisogno che molto si distrugga per poi essere ricostruito in modo nuovo e personale, con l’eco e la presenza lontana dei genitori, ma con la propria impronta.
Chi lavora con i ragazzi sa l’importanza e il valore della presenza di un altro adulto, quello che un esperto di adolescenza come G. Pietropolli Charmet definisce “l’adulto competente eletto a sguardo di riferimento”
ovvero una figura esterna alla famiglia stretta che fa da testimone di questo passaggio cruciale di distruzione per aiutare il ragazzo a “tollerare il dolore e lo sgomento di dover tanto soffrire solo per realizzare un progetto naturale, perchè non si può rimanere figli per sempre”.
Il disagio che si prova nell’adolescenza ha proporzioni enormi e uno spazio di lavoro con l’accompagnamento di un adulto altro può essere un momento prezioso per comprendere e ridimensionare aspetti che prendono senso lentamente e più avanti nella vita.
Le attività con i ragazzi sono sia individuali (percorsi psicologici e spazi d’ascolto) che in gruppo (incontri nelle scuole e in comunità minori, ma anche stage bioenergetici all’interno di corsi), si tratta di un lavoro denso e complesso che mette in contatto con l’energia pura e grezza di quel momento della vita: questa è una delle cose che me lo fa amare…
Momento per momento siamo chiamati a decidere tra il mondo meraviglioso dentro la nostra testa e la realtà.
Charlotte Joko Beck